transcendence intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale in Transcendence

La tecnologia sta diventando sempre più intelligente. Quanto tempo passerà prima che i computer superino in intelligenza noi umano, e che cosa succederà a quel punto?

L’intelligenza artificiale nei film di Hollywood

Nell’ultimo film di Wally Pfister, l’esperto di intelligenza artificiale (AI) Will Caster (Johnny Deep) crea un computer dalle facoltà superumane, trasferendovi il contenuto della sua stessa mente e realizzando (immaginate a questo punto un drammatico crescendo musicale) la Transcendence del titolo. Secondo le specialista di AI Stuart Armstrong, dell’Istituto per il Futuro dell’Umanità presso l’Università di Oxford, l’idea è tutt’altro che peregrina. In effetti, gli scienziati già si aspettano un “salto” tecnologico che renderà le macchine più Intelligenti degli umani: questo passaggio é noto corro “singolarità”.

Secondo la legge di Moore, i computer raddoppiano la propria potenza ogni due anni: l’hardware, dunque, non rappresenta un problema, mentre lo sarà il software necessario per gestire le macchine del futuro. Una possibilità è caricare in un computer il contenuto di un cervello umano. Una mente codificata in linguaggio informatico sarebbe un’opzione relativamente poco costosa, e più affidabile della corrispondente versione biologica, per sua natura fallibile.

I computer ci sostituiranno?

Competenze complesse, come quelle richieste per l’esercizio della professione legale, potrebbero essere apprese in una frazione del tempo a noi necessario; inoltre, il programma potrebbe autoclonarsi milioni di volte. Eserciti di avvocati si ritroverebbero in fila davanti agli uffici di collocamento, dove peraltro, tutti gli impiegati sarebbero già stati sostituiti da saccenti automi (senza alcuna differenza percepibile). Come minimo, tutti gli abitanti del pianeta sarebbero istantaneamente trasformati in disoccupati.

Ma questi computer non si limiterebbero a sottrarci il lavoro. Se l’intelligenza artificiale diventerà particolarmente potente, nel bene e nel male assumerà il controllo del mondo. Gli automi sarebbero in grado di prevedere e alterare le tendenze economiche; grazie a competenze sociali avanzate, potrebbero manipolare la mente umana. Diventerebbero, inesorabilmente, i padroni assoluti. Alla fin fine, si potrebbe anche accettarlo, se fossero programmati per vegliare sulla nostra sicurezza. Ma c’è un problema: che cosa impedirà a forme di intelligenza artificiale di “proteggerci dalle insidie del mondo inducendo stati di coma artificiale o rinchiudendoci in un bunker?

Per non rischiare di degenerare, l’Al dovrebbe poter fare riferimento a una definizione estremamente precisa di comportamento corretto. Ma è un’impresa quasi impossibile. Che ci piaccia o no, Armstrong prevede che, salvo catastrofi globali, l’evento della “trascendenza” sarà inevitabile, in un futuro compreso tra i prossimi cinque e i cento anni. Un aspetto positivo sarà che, perlomeno, avremo dei cellulari cori una funzione di previsione del testo davvero efficiente.